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L’ottavo Torneo Nazionale di Dibattito “Palestra di Botta e Risposta”: la Finalissima, in presenza

La  Finale dell’ottavo Torneo Nazionale di Dibattito “Palestra di Botta e Risposta” si svolgerà quest’anno felicemente ancora  in presenza, come dovrebbe essere ogni buon dibattito, in cui i partecipanti si guardano l’un l’altro in faccia.

E la finale si svolge nell’ambito del XXIV Exposcuola, ospiti  del Comune di Padova, nella sala dedicata a Livio Paladin, professore di diritto. E noi professiamo il diritto di discutere. Di farlo all’insegna del motto dell’Università di Padova, che celebra oggi, 2021, i suoi 800 anni di vita: “Universa Universis Patavìna Libertas”, cioè “Libertà totale di parola per tutti”.

Hanno partecipano a questo torneo squadre di studenti di Scuola Secondaria di II grado, formate secondo il protocollo denominato Patavina Libertase che hanno accettato di conformarsi allo spirito del disputator cortese e la disputa felice. 

Il dibattito nel formato Palestra di Botta e Risposta non si chiude semplicemente con l’epilogo. Il momento conclusivo di questo protocollo è la fase specifica detta di “riconoscimento” – una sorta di “dichiarazione congiunta” –  non soggetta a valutazione, in cui ciascuna squadra indicherà i punti di forza della controparte, l’argomento che l’ha maggiormente messa in difficoltà e soprattutto l’istanza che ha ispirato le tesi della squadra avversa, il primo anello a cui è legata la catena di ragionamenti della controparte. Dimostrando di avere ascoltato e di avere tenuto conto delle ragioni degli altri.

In più abbiamo l’intervento di una Terza squadra di opinionisti qualificati,  già disputanti del Liceo Pigafetta, La navicella dell’ingegno, sotto la guida sicura dei nocchieri di lungo corso proff. Nicola Curcio e Marco Zanini.

Le questioni si cui le squadre sono state chiamate a dibattere dal 15 al 30 ottobre sono particolarmente attuali e impegnative:

  • La declinazione al femminile dei nomi delle professioni va sancita per legge?
  • L’educazione rigorosa è più efficace dell’educazione permissiva?
  • Non fidarsi è meglio che fidarsi?

Dopo gli incontri di qualificazione, iniziati il 15 ottobre, dalle semifinali svoltesi sabato 30 ottobre sono uscite le due squadre finaliste, che sono:

La squadra del liceo Gioberti di Torino

La squadra del liceo Leonardo da Vinci di Villafranca Lunigiana

si confronteranno sul tema:

“Non fidarsi è meglio che fidarsi?”

I nomi di battaglia con cui le diverse squadre partecipanti si sono battezzate, quali I Paralumi della ragioneI Boezi di DaciaA macchia di LeopardiLe Civette del Da ColloMolòn Labé oppure RetoresAretéAd maiora, testimoniano la combinazione di estro e di disciplina che le caratterizzano e che deve possedere un buon disputante, creativo e metodico, dotato di cultura, senso della misura, ironia unitamente ad un dire virtuoso e non solo virtuosistico.

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